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9 novembre 2008

Il papa Pacelli (Pio XII)

Eugenio Pacelli, papa con il nome di Pio 12°. Il papa attuale - Giuseppe Ratzinger - lo vuole fare santo. Altri protestano che "non fece nulla" per salvare gli ebrei dallo sterminio nazista, come se il problema fosse tutto lì.

In realtà c'è ben altro. Vediamo alcuni momenti significativi della carriera di questo personaggio.

1918: il socialista indipendente Kurt Eisner, ebreo, proclama la repubblica in Baviera. Pacelli - all'epoca arcivescovo - scrive a proprosito di Eisner: "ateo, socialista radicale (...) amico intimo dei nichilisti russi, (...) imprigionato non so quante volte per reati politici, e per di più ebreo galiziano". E, a proposito della pacifica instaurazione della Repubblica (il re Ludwig aveva abdicato): "tragica notte", "terribile incendio", "truci ideali", "simile bufera", "senza freni e senza limiti", "più tragica", "pazzia più bestiale", "una carneficina" (non c'erano state violenze, ndr), "catastrofe immensa", ecc.

1933: Pacelli, all'epoca segretario di Stato del Vaticano, conclude con Hitler due accordi che contribuiscono a mettere fuori legge tutti i partiti tedeschi (compreso quello cattolico), in cambio di "garanzie" a favore della chiesa cattolica in Germania. Tutti i vescovi cattolici tedeschi firmano una lettera collettiva a sostegno del nazismo.

1936: fa pressioni su Hitler e Mussolini perchè intervengano a sostegno del golpista fascista Franco, che ha scatenato la guerra civile in Spagna per abbattere il governo democraticamente eletto nel 1931. La neonata Repubblica spagnola sarà soffocata nel sangue con il contributo determinante dell'aviazione nazista. La dittatura di Franco durerà fino al 1975.

1937: Pacelli scrive all'ambasciatore tedesco che alla Santa Sede "non sfugge la grande importanza insita nella costituzione di una linea di difesa politica internamente sana e vitale (cioè il nazismo, ndr) contro il pericolo del bolscevismo ateo" contro il quale, aggiunge Pacelli, il Vaticano ammette anche l'uso di "mezzi estremi di pressione" (infatti circa 400.000 tedeschi oppositori del nazismo - non ebrei - moriranno nei campi di sterminio).

1938 - nel "Vademecum del soldato cattolico" (con l' imprimatur del Vaticano) si legge che "il Fuhrer incarna l'unità del popolo e del Reich" . Fioriscono a migliaia le preghiere e inni dedicati a Hitler.

1939: Pacelli viene eletto papa in marzo; la sue prima iniziativa, in aprile, è di legittimare i libri di Maurras, uno del capi del movimento razzista "Action Française", antisemita e anticomunista, libri che erano stati messi all'indice dal papa precedente.
Nello stesso anno, impartisce la benedizione apostolica al vittorioso dittatore Franco e sostiene il prete Agostino Gemelli, fondatore dell'università cattolica e presidente della Pontificia accademia delle scienze.
Gemelli, che l'anno prima ha firmato il "Manifesto degli scienziati razzisti", in una sua predica accusa gli ebrei di essere il "popolo deicida" (uccisore del Cristo), giustificando la loro persecuzione come punizione del loro "orribile delitto" (1).

1941: dopo l'invasione nazista della Russia, i vescovi tedeschi scrivono: "Una vittoria sul bolscevismo equivarrebbe al trionfo della dottrina di Gesù su quella degli infedeli" . Venti milioni di "infedeli" (in massima parte popolazione civile) morirono in Russia durante questa guerra santa.

I nazisti invadono la Cecoslovacchia. Il "monsignore" cattolico Jozef Tiso diventa capo del governo-fantoccio slovacco installato da Hitler, poi presidente della repubblica con il titolo di "Vodca" (Furer, Duce). Dichiara la "indipendenza" della Slovacchia e fa approvare le leggi razziali. Circa 58.000 ebrei vengono deportati nei campi di sterminio (solo 300 ritorneranno vivi).

I nazisti invadono la Jugoslavia e creano la "Croazia indipendente" mettendo al potere il dittatore Pavelic, capo del partito ultra-cattolico degli ustascia. Responsabile della chiesa jugoslava è l'arcivescovo di Zagrabia, Stepinac. L'organo ufficiale dell'arcivescovado, Katolicki List, commentando l'invasione nazista e l'instaurazione della dittatura degli ustascia, attribuisce tali fortune alla provvidenza divina: "... la Chiesa cattolica (...) unisce la sua gioia a quella del popolo" .

L'intera chiesa cattolica collabora con gli ustascia allo sterminio di oltre un milione di persone: non solo i serbi, colpevoli di appartenere alla religione cristiano-ortodossa, ma anche ebrei, zingari, comunisti e oppositori politici in genere. Il frate cattolico Miroslav Filipovic-Majstorovic dirige il lager di Jasenovac. La chiesa croata ne è orgogliosa: "Questo Stato è una nostra creatura".

1943: il nunzio apostolico in Slovacchia (Burzio) fa pressioni sul Vaticano perchè fermi le deportazioni di ebrei. Il vice-segretario di Stato (Tardini) prende posizione dichiarando che la chiesa deve intervenire, almeno per evitare che in futuro le venga addebitata la responsabilità del genocidio. Il Pacelli, sollecitato anche dall'ambasciatore inglese, si limita a rispondere che "non ci sono prove ".

In un messaggio del 28 ottobre, von Weizsäcker, ambasciatore di Hitler presso il papa, informa il ministro degli esteri tedesco che la situazione in Vaticano è sotto controllo: il comunicato papale emesso tre giorni prima è abbastanza ambiguo e non è facile collegarlo con le deportazioni ebraiche; inoltre il Pacelli "non si è lasciato convincere" a prendere qualche iniziativa dimostrativa contro le deportazioni e si è adoperato per non guastare i rapporti col governo tedesco.

1945: all'arrivo dell'Armata Rossa, il "monsignore" nazi-cattolico Tiso fugge dalla Slovacchia in Baviera ma viene catturato dagli Alleati e rispedito al nuovo governo, che lo arresta e lo processa. Pacelli interviene chiedendo che Tiso sia trattato "come il suo rango di monsignore impone" . Tiso sarà condannato e impiccato nel 1947. Attualmente, nel sito cattolico Totustuus si può trovare la pagina " Jozef Tiso, martire slovacco ".

Finita la guerra, il papa si oppone alla revoca delle leggi razziali (antisemite) promulgate da Mussolini, sostenendo che tali leggi sono in pieno accordo con la dottrina della Chiesa.

Nello stesso anno, organizza la "operazione conventi", detta anche "via dei conventi" o "canale dei ratti" (Rat Channel). Si tratta del salvataggio di circa 5.000 criminali di guerra, tra nazisti e ustascia, che vengono aiutati a rifugiarsi in America, travestiti da preti e muniti di passaporti falsi.

1946: mentre il mondo intero è traumatizzato dalla rivelazione degli orrori dei lager nazisti, Pacelli stabilisce che i bambini ebrei, che hanno perso i genitori nei campi di sterminio e che spesso sono stati affidati provvisoriamente a famiglie o istituti cattolici, "appartengono alla chiesa" e non debbono essere restituiti alle famiglie d'origine.

Il papa aveva anche ordinato di raccogliere tutti i bambini ebrei figli di deportati per battezzarli e farli diventare "proprietà" della chiesa. Pare che in Francia questo progetto sia stato ostacolato dal nunzio apostolico Roncalli (il futuro papa Giovanni 23°).

Nello stesso anno, promuove cardinale l'arcivescovo Stepinac, che è sotto processo in Jugoslavia, avviando una campagna propagandistica per farlo apparire come "martire" di un governo "ateo, materialista e bolscevico", con la speranza di risvegliare il fanatismo cattolico degli ustascia. Condannato a 16 anni di lavori forzati (commutati in arresti domiciliari) Stepinac è subito proclamato "martire della fede"; nel 1998 sarà eletto santo dal papa Wojtyla.

Sempre nel 1946, Pacelli accoglie a Roma la sede centrale dell'Opus Dei, diretta dall'ultra-fascista Escrivà de Balaguer, prete di famiglia del generale Franco e suo sostenitore nella guerra civile spagnola.

1947: il gesuita Riccardo Lombardi (detto "microfono di Dio" per le sue quotidiane prediche radiofoniche) diffonde attraverso la RAI un discorso in cui giustifica lo sterminio degli ebrei , come "condanna divina", come "un destino che li accompagnerà per sempre" (2). Il papa gli dà un'autorizzazione speciale perchè possa anche fare il giornalista (ai preti non era consentito scrivere sui giornali laici).

In vista delle prime elezioni politiche del dopoguerra, parte da Milano la Peregrinatio Mariae (pellegrinaggio di Maria): la prima di una lunga serie di statue della Madonna portate in giro per l'Italia "contro il comunismo". Miracoli dappertutto: le statue della Madonna piangono "vere lacrime", in alcuni paesi le galline depongono uova con il simbolo dell'Eucaristia sul guscio.

1949: Pacelli scomunica tutti gli iscritti ai partiti marxisti, i loro elettori ed i loro sostenitori, compresi quelli che aderiscono alle Camere del lavoro , alla Federterra (sindacati dei contadini) e alla CGIL . Il testo della scomunica viene affisso in tutte le chiese.

1950: scomunica tutti i comunisti in generale, ed in particolare i capi dei governi dell'Est. Inaugura "l'Anno Santo della Madonna pellegrina".
Le Madonne di tutta Italia sono inconsolabili: continuano a piangere per il dolore di "vedere insinuarsi nella società italiana cristiana gli anticristi comunisti, l'ideologia russa, i senza Dio".

1953: in Francia, il tribunale di Grenoble ordina alla Chiesa, dopo una lotta durata 7 anni, di restituire alla famiglia due bambini ebrei (è il noto "caso Finlay"). I bambini, affidati ad un'istituzione cattolica, erano stai battezzati. Pacelli comunica al cardinale Gerlier che "è dovere imprescrittibile della Chiesa di difendere la libera scelta di questi bambini che per il battesimo le appartengono (...) resistere nella misura del possibile all' ordine di consegnare i bambini, adottando, di fatto (cioè illegalmente, ndr), tutti i mezzi che possono ritardare l'esecuzione della sentenza. Notare la squisitezza del concetto di "libera scelta".

1955: in Argentina il presidente Peròn (che ha nazionalizzato le industrie ed ha avviato un piano quinquennale di industrializzazione) viene rovesciato da un colpo di stato militare sostenuto dalla chiesa cattolica.

Pacelli muore nel 1958. Il nuovo papa sarà il "papa buono" Angelo Roncalli (Giovanni 23°)

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Nel 1963 fu pubblicato un lavoro teatrale del tedesco Rolf Hocchuth, "Il Vicario" in cui il Pacelli era accusato di non essere intervenuto a difesa degli ebrei. A Roma, la rappresentazione dell'opera fu interrotta dalla polizia e poi definitivamente vietata dal governo.

Nel dopoguerra, il Vaticano ha organizzato una vasta operazione di "storici" e di "testimoni" tendenti alla riabilitazione del Pacelli, che avrebbe "segretamente" aiutato migliaia di ebrei. Queste opere "storiche" sono state pubblicate solo in Italia.

Su Wikipedia si possono trovare una pagina sul Pacelli ed una sulla "controversia storiografica" che lo riguarda. Entrambe sono favorevoli al Pacelli e contengono diverse note ed informazioni bibliografiche.

Recentemente è stata pubblicata una nuova edizione del Vicario. E' disponibile on-line la presentazione dell'opera, un interessante articolo sugli ultimi sviluppi della "controversia storiografica".

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note
(1) Le parole usate dal Gemelli sono: "Tragica senza dubbio e dolorosa la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria (l'Italia fascista, ndr); tragica situazione in cui vediamo, una volta di più, come molte altre nei secoli, attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo, incapace di trovare la pace di una patria, mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo."

(2) "Il popolo che ufficialmente volle rifiutare Gesù, sono venti secoli che giace sotto la condanna divina per questa ostinazione, la sua storia si è spezzata con Cristo e da popolo eletto è diventato reietto (...) tutti i tempi e tutti i popoli dovranno essere testimoni d'uno scherno autentico del Cristo: i suoi avversari della prima ora, gli ebrei vaganti e indistruttibili e insieme religiosamente svuotati, con un peso misterioso da scontare davanti all'umanità come popolo prevaricatore, salva sempre la libertà dei singoli di convertirsi a Gesù e uscire da quel corpo condannato. (...) Né può negarsi un terribile destino che li accompagna di generazione in generazione, eco di un grido orribile lanciato dai Padri: "Cada, gridarono, cada il sangue di Gesù su noi e sui nostri figli; se Gesù è l'inviato di Dio, come pretende di essere, si vedrà nel destino che ci accompagnerà per sempre".

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